Friday, September 29, 2006

Il nostro stile: Wado Ryu




Lo stile praticato nella nostra palestra è il Wado Ryu che significa letteralmente "via della pace". Tale stile permette di apprendere non solo una tecnica di difesa ma anche uno stile di vita che cerca di armonizzare le situazione il più possibile capace dunque di renderci come acqua. Non verrà mai insegnato a usare ciò che si impara a scopo malvagio ma sempre finalizzato a superare le situazioni della vita belle e brutte che siano. Come spesso diceva Bruce Lee bisogna essere acqua per superare le difficoltà, bisogna essere flessibili e malleabili per non essere rigidi, fermi su stereotipi vecchi e non applicabili nelle situazioni. Mi spiego meglio. L'acqua non la si può imprigionare a meno che non usi i suoi metodi ad esempio utilizzando una brocca d'acqua. Ma nello stesso tempo l'acqua ha la forza per romperla e di liberarsi evaporando, superando cioè il limite che prima la teneva intrappolata. Tale modo di vivere come si capisce, non usa la forza per superare gli ostacoli che ci si presentano non solo in un combattimento, ma la potenza della mente e del corpo. Affrontanto una difficoltà non si cerca la forza per liberarsi da essa, ma si studia il problema diventando parte di esso trovando così il punto debole della questione. Si diventa così flessibili e facendo un paragone con l'acqua, si diviene vapore per uscire dalla brocca. Bruce aveva capito una cosa fondamentale che a tutti sino al suo momento non avevano considerato perche si trattava di una visione alternativa: si deve usare come limite il non limite e come metodo il non metodo. Tale pensiero per essere capito deve essere osservato molto attentamente! Il più delle volte il limite delle cose lo poniamo e lo costruiamo noi. Il nostro cervello si basa e fa capo a esperienze, dunque le situazioni nuove soprattutto dolorose e pericolose vengono di solito evitate imponedo un limite che nella realtà non esiste ma esiste solo nella nostra mente. Tale pensiero va a braccetto con il metodo per affrontarlo. Il limite che ci poniamo dovrà essere ben studiato e superato trovando i limiti su cui si basa il nostro cervello e eliminati per far fronte alla situazione. Nella nostra palestra si indossano subito tali panni. Chiunque si accingerà a venire a troverci vedrà che i nuovi arrivati indossano subito i guantoni e protezioni per combattere sia con gli anziani che con i nuovi. Donne e uomini combattono insieme fin da subito senza che gli verrà spiegato cosa fare. Il motivo risiede nelle seguenti due motivazioni
1°) La mente del combattente non verrà influenzata da schemi e da visioni che sono esterne alla propria persona, così facendo nel tempo verrà lui stesso a costruirsene una a seconda delle sue qualità e possibilità
2°) Le mosse, leve e proiezioni si imparano vedendole e provandole direttamente non stando ore a provare singolarmente per poi vederle sfumere quando ci si trova a contatto con un avversario che si muove e ragiona. Si impara così facendo a chiedersi il PERCHE' delle cose e a mettersi in gioco ponendosi degli obiettivi. Frequentare una palestra non vuol dire eseguire esercizi imposti da un maestro, ma vuol dire crescere e conoscere se stessi amandosi e accettanto i propri limiti e il proprio corpo.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home